mercoledì 23 marzo 2016

Homemade gluten free Kvas

Buongiorno,
oggi presento la versione senza glutine della famosa bevanda russa a base di pane fermentato, il Kvas.

Il lavoro è stato piuttosto lungo, ho cominciato venerdì sera e l'ho potuta assaggiare solo lunedì sera.
Il risultato?
Una bevanda fresca, un po' acidula e leggermente frizzante.
Homemade gluten free Kvas


Il Kvas è una bevanda molto popolare nei paesi dell'ex Unione Sovietica, ha un grado alcolico molto basso, circa 1,2 % tanto che in Russia non è neppure considerato alcolico.

E' una bevanda molto antica, è stata menzionata già nel 989 quando il duca di Mosca, Vladimir la distribuì al popolo assieme al cibo.

Ha parecchie proprietà benefiche assimilabili a quelle del kefir, migliora il metabolismo, il lavoro cardiovascolare, regolarizza l'intestino, previene la formazione di batteri.

L'originale si produce facendo fermentare il pane di segale tostato (da qui il colore scuro ambrato) con lievito, zucchero e limone.

Dato che il procedimento è lungo è meglio farne un bel po' ogni volta.

Queste sono le dosi per ottenere alla fine circa 4 litri di Kvas.

500 gr di pane (io ho usato pane di frumento deglutinato)
1 bustina di lievito di birra in polvere
il succo di un limone
qualche fogliolina di menta
qualche chicco di uvetta passita
125 ml di zucchero o miele (si considera il volume non il peso).

Procedimento :

Venerdì sera (metto anche quando l'ho fatto così si ha un'idea dei tempi di riposo)

Per prima cosa ho fatto tostare molto bene il pane  nel forno



Poi ho fatto bollire dell'acqua non salata in una pentola, la più grossa che avevo.
Non l'ho riempita perché dopo ci deve stare dentro anche il pane.



Quando bolle togliere la pentola dal fuoco e metterci il pane e le foglioline di menta


Farlo inzuppare bene


Dato che il pane tende a galleggiare cercare di tenerlo sott'acqua, io ho messo un coperchio in modo da fare peso


e poi ho coperto con un altro coperchio


 Ecco come si presenta prima di andare a dormire

Sabato sera

Il pane è completamente inzuppato


Adesso comincia il lavoro più noioso, si deve tirare via il pane dal liquido filtrandolo molto bene.

Io ho usato un pezzo di garza che negli Stati Uniti si usa per fare il formaggio, qui è molto difficile da trovare, si può sostituire con un panno ma bisogna essere sicuri che sia il più naturale possibile e che non contenga coloranti.



Dopo aver sterilizzato il panno in un po' di acqua bollente l'ho steso sopra uno scolapasta che ho messo dentro una vaschetta per raccogliere il liquido.


Ho messo un po' di pane bagnato nel panno


e 'ho strizzato bene


Dato che il pane è tanto e bisogna farlo poco per volta il processo è lungo ma alla fine ho ottenuto l'acqua filtrata, l'ho misurata ed ho visto che era 2 litri e mezzo.


Il pane non l'ho buttato via ma l'ho tenuto da parte per qualche ricetta (ho già fatto della buonissima pappa al pomodoro e delle polpette).


All'acqua filtrata ho aggiunto prima il succo di un limone, poi lo zucchero ed infine dell'altra acqua fino ad arrivare a 4 litri (1,5 l nel mio caso), li ho messi in 2 pentole perché non ci stava in una sola e poi avevo paura che traboccasse durante la fermentazione.

Ho preso parte dell'acqua così ottenuta per far sciogliere il lievito, l'ho scaldata leggermente ed ho unito tutto il contenuto della bustina.


Ho aspettato 15 minuti per far attivare il lievito


e poi l'ho diviso nelle due pentole cercando di andare in proporzione al liquido contenuto.


Ho coperto e fatto passare la notte

Domenica mattina

Ecco come si presenta il composto, uno ha fatto la schiuma mentre l'altro un po' meno però anche quello "si muove", si vedono delle bolle sulla superficie.




Domenica pomeriggio

Ho controllato come stava andando e l'ho assaggiato per verificare il sapore, era molto acido, il lievito si era mangiato tutto lo zucchero per cui ne ho aggiunto circa 4 cucchiai ancora, mescolato bene e lasciato riposare ancora qualche ora.

Ho anche aggiunto un paio di chicchi di uvetta passita per pentola, il composto è pronto da imbottigliare quando l'uvetta viene a galla.


Domenica sera

L'uvetta è a galla, finalmente si imbottiglia, andrebbero usate delle bottiglie di plastica non riempite fino all'orlo ed un po' schiacciate per far uscire quanta più aria possibile.
Io non ne avevo e poi non ci stavano tutte nel frigo per cui ho usato 2 bottiglie di vetro, una di plastica ed un contenitore per frigo coperto da una pellicola di silicone che permetteva il sottovuoto.


Riposto tutto in frigo si aspetta la sera dopo per berlo.

Lunedì sera

Tutto è andato bene, avevo paura che scoppiasse in frigo ed invece era tutto tranquillo e si è formata una leggera schiumetta.

All'assaggio la bevanda si è rivelata fresca, acidula ma non troppo e leggermente frizzante.

E' gustosa ma non saprei proprio dire a che cosa assomiglia, non avevo mai assaggiato una bevanda simile e sicuramente non l'assaggerò in giro perché è fatta col pane ed io sono celiaca per cui non ho termini di paragone con quella in commercio.

Comunque sia è buona, è piaciuta anche a mio marito ed a mia madre che di solito non apprezza i sapori nuovi.

Se avete voglia di provarla e la fate, fatemi sapere come vi è venuta.

Ciao, alla prossima

2 commenti:

  1. Questo non so se lo farò, ma mi incuriosisce e me lo sono pinnato.
    Grazie per la dettagliata spiegazione. =)
    Dani

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    1. Non so se lo farò ancora anch'io, è buono ma c'è molto da lavorare
      Ciao

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