era parecchio che non pubblicavo ricette per la rubrica "Cibi dell'altro mondo" ma mio figlio tornando a casa per le vacanze di Natale ha portato qualche cosa di insolito e l'amaranto è appunto tra questi.
L'ho chiamato pasticcio non nel senso classico che si intende in cucina ma perché ho fatto veramente una serie di pasticci per cucinarlo ma quando stavo per buttarlo mi è venuta un'idea che l'ha salvato.
Pasticcio di amaranto |
L'amaranto è ricco di proteine ad alto valore biologico e contiene il doppio di lisina dei cereali, ha inoltre elevati contenuti di calcio, ferro, fosforo e magnesio e fibre.
Un alimento che si dovrebbe usare di più nella nostra dieta quotidiana, per cui sono stata contenta quando me lo ha portato e sono corsa in cucina per ricavarne un delizioso piatto ma l'agguato era dietro l'angolo e non lo sapevo ancora.
Innanzi tutto i chicchi vanno lavati solo che sono talmente piccoli che passano anche attraverso le maglie dei colini più sottili per cui ho utilizzato della cheese cloth, la tela naturale molto comune negli Stati Uniti (molto meno da noi) per preparare il formaggio.
Cheese cloth |
Ne ho tagliato un pezzo che potesse foderare il colapasta e per sterilizzarlo l'ho bollito per qualche minuto.
Ho foderato lo scolapasta
ed ho versato un po' di semi per volta e li ho lavati
Li ho poi versati in una pentola con acqua calda leggermente salata in ebollizzione
E già qui è stato complicato perché i chicchi si erano attaccati alla tela e per staccarli me li sono attaccata alle mani, passavano dalla tela alle mie mani e non andavano nella pentola.
Comunque, dopo questa operazione, secondo mio figlio i chicchi cuocendo si sarebbero sfaldati ed il risultato sarebbe stato una sorta di semolino.
Invece dopo un bel po' i chicchi erano ancora duri, l'acqua si era assorbita ed il tutto era diventato salatissimo, praticamente immangiabile.
L'ho messo da parte per avere il tempo di pensare come recuperarlo ed in effetti mi è venuta un'idea semplice ma efficace.
Ho messo l'amaranto in un contenitore con acqua ed una busta di purè in fiocchi, ho frullato tutto ed è venuto un qualcosa che assomigliava appunto ad un purè, non era più salato, insomma, era mangiabile.
Non posso dire che avesse un sapore esaltante ma si lasciava mangiare e come completamento ad una stir fry che aveva fatto mio figlio con funghi, cavolo nero e fagioli era pure buono.
Sinceramente non so se il gioco vale la candela, ormai comunque li ho e li devo finire, mi inventerò qualcosa per trovare il modo migliore di gustarli.
Ciao, alla prossima
Non lo conoscevo questo amaranto.
RispondiEliminaGrazie per la scoperta. =)
Dani
In effetti non è molto comune da queste parti.
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