eccoci al primo appuntamento di quest'anno con Monica di Viaggi e Baci per la rubrica #sensomieiviaggi, il tema di questo mese è "Le disavventure dei miei viaggi".
Piccoli e grossi inconvenienti che hanno movimentato le nostre vacanze mettendoci magari in difficoltà ma che poi, una volta risolti, diventano racconti coloriti da raccontare al ritorno a casa accompagnandoli con grasse risate.
Sono ricordi che restano vivi negli anni, molto più di quelli dei giorni trascorsi tranquilli, ricordi che ogni tanto tornano regalando risate e pensieri felici.
Come al solito Monica ha posto un limite alle foto da allegare, solo 3 e con queste 3 voglio raccontare 3 storie.
Prima storia : Febbraio 1981 - I canali di Venezia visti da vicino
I canali di Venezia |
Venezia è bellissima in tutte le stagioni ma in inverno ha un fascino particolare, più tranquillo, rilassato ed ovattato, un mondo magico ed unico dove gli spunti per splendide foto non mancano ed allora per due appassionati di fotografia un week end in quella città è un'occasione ghiotta, da non lasciarsi scappare.
Quindi, armati di poco bagaglio ma con la borsa piena di rullini, obiettivi e due (per fortuna) macchine fotografiche arriviamo a Venezia.
Lasciati i bagagli in albergo partiamo subito per un giro esplorativo, gli angoli non mancano, ognuno merita una foto, i canali sono bellissimi con le loro gondole ormeggiate e per fotografarle meglio mio marito si avvicina, scende qualche scalino e preso dall'entusiasmo non pensa che i gradini sono coperti di muschio scivoloso e così finisce dentro il canale con la macchina fotografica che inesorabilmente si bagna.
Un signore che stava riparando l'insegna di un negozio vede la scena e si precipita a tirarlo fuori dall'acqua mentre io mi sbellicavo dalle risate poco distante.
Ma non è finita qui, il signore afferra la mano di mio marito per tirarlo su ma probabilmente era troppo pesante con i vestiti inzuppati d'acqua ed i gradini troppo scivolosi per cui scivola anche lui dentro il canale.
Io a questo punto piangevo.
Per fortuna è passato un terzo signore che li ha aiutati ad uscire, restando sul marciapiede ha evitato di scivolare ed è riuscito a tirarli fuori dall'acqua tutti e due.
A questo punto siamo rientrati subito in albergo, era Febbraio e faceva freddo con i vestiti bagnati.
Mi ricordo ancora lo sguardo perplesso dell'impiegato della reception quando siamo entrati, i vestiti lasciavano una scia di acqua sul pavimento di marmo lucido e le scarpe facevano sciac sciac camminando.
Mentre mio marito si cambiava io cercavo di capire se la macchina fotografica funzionasse ancora, le abbiamo tentate tutte, persino la respirazione bocca a bocca, ma ormai era morta ed è stato allora che ho smesso di ridere.
Dato che avevamo portato poco bagaglio, il ricambio degli abiti c'era ma le scarpe no ed allora siamo andati subito in un negozio ripassando ancora sotto lo sguardo, adesso sghignazzante, dell'impiegato, le scarpe facevano ancora sciac sciac sul pavimento.
Entriamo nel primo negozio e compriamo le scarpe, al momento di pagare la commessa dice "Tiene su quelle nuove, vero?"
Al rientro a casa sua mamma gli chiede come abbia fatto a finire dentro il canale e lui risponde che a Venezia i marciapiedi sono strettissimi ed è facile cadere appena si esce da un portone.
Chissà se gli ha creduto.
Seconda storia : Settembre 1994, Sardegna - Tamponare un motoscafo dei Carabinieri
Ah la Sardegna! Ci abbiamo passato un po' di estati quando mio figlio era piccolo, andavamo sempre in zona Costa Smeralda.
Ogni giorno una spiaggia diversa, tanto non c'è che l'imbarazzo della scelta, ed almeno una gita in mare, questo era il programma della vacanza.
Dopo un paio di esperienze di gite alle isole vicine su barconi troppo pieni e con orari troppo fissi abbiamo deciso di noleggiare un gommone a motore e di visitare in libertà le spiagge non raggiungibili altrimenti.
Bellissimo, si partiva alla mattina, pranzo al sacco ed il pomeriggio, dopo aver trascorso una splendida giornata in luoghi incantevoli, si riprendeva il gommone e si tornava a casa.
Tutto bene fino a quell'ultima volta quando, appena acceso il motore del gommone, l'elica sbatte contro uno scoglio e girando vorticosamente praticamente si lima, riducendo di parecchio le sue dimensioni.
Tirando qualche accidente ma anche un sospiro di sollievo visto che il gommone si muoveva lo stesso ci mettiamo in marcia per tornare a casa.
Il viaggio prosegue tranquillo anche se un po' a rilento e quando più o meno siamo a metà strada, nel bel mezzo del mare, il gommone si ferma e non riparte più nonostante i vari tentativi.
Era finita la benzina!
Andando piano ed a fatica aveva consumato il doppio del carburante.
Al tempo non avevamo il cellulare per cui non si potevamo chiamare i soccorsi, dovevamo solo aspettare che qualcuno passasse da quelle parti e richiamare l'attenzione.
Solo che quel giorno non passava nessuno, abbiamo aspettato un bel po' sotto il sole cocente, senza quasi più acqua e col bambino che frignava quando finalmente vediamo avvicinarsi un motoscafo dei Carabinieri.
Si avvicinano e visto quale era il problema ci danno un po' di benzina, quella che serve per tornare sulla terraferma.
Ci aiutano a fare rifornimento e poi aspettano di venderci partire per vedere se era solo la benzina terminata il problema.
Il gommone si accende subito e con uno scatto improvviso urta violentemente il motoscafo dei Carabinieri.
Fortunatamente non ci sono stati danni, ci aspettavamo come minimo una multa ma per fortuna i Carabinieri hanno acceso il motoscafo e si sono allontanati velocemente, non ci hanno neppure salutato, almeno non mi è parso, ho sentito solo un bel po' di imprecazioni.
Comunque siamo riusciti a tornare a casa sani e salvi ma oltre al noleggio del gommone, già salato di suo, abbiamo dovuto risarcire anche l'elica.
Seconda storia : Settembre 1994, Sardegna - Tamponare un motoscafo dei Carabinieri
Sardegna, una delle bellissime spiagge |
Ogni giorno una spiaggia diversa, tanto non c'è che l'imbarazzo della scelta, ed almeno una gita in mare, questo era il programma della vacanza.
Dopo un paio di esperienze di gite alle isole vicine su barconi troppo pieni e con orari troppo fissi abbiamo deciso di noleggiare un gommone a motore e di visitare in libertà le spiagge non raggiungibili altrimenti.
Bellissimo, si partiva alla mattina, pranzo al sacco ed il pomeriggio, dopo aver trascorso una splendida giornata in luoghi incantevoli, si riprendeva il gommone e si tornava a casa.
Tutto bene fino a quell'ultima volta quando, appena acceso il motore del gommone, l'elica sbatte contro uno scoglio e girando vorticosamente praticamente si lima, riducendo di parecchio le sue dimensioni.
Tirando qualche accidente ma anche un sospiro di sollievo visto che il gommone si muoveva lo stesso ci mettiamo in marcia per tornare a casa.
Il viaggio prosegue tranquillo anche se un po' a rilento e quando più o meno siamo a metà strada, nel bel mezzo del mare, il gommone si ferma e non riparte più nonostante i vari tentativi.
Era finita la benzina!
Andando piano ed a fatica aveva consumato il doppio del carburante.
Al tempo non avevamo il cellulare per cui non si potevamo chiamare i soccorsi, dovevamo solo aspettare che qualcuno passasse da quelle parti e richiamare l'attenzione.
Solo che quel giorno non passava nessuno, abbiamo aspettato un bel po' sotto il sole cocente, senza quasi più acqua e col bambino che frignava quando finalmente vediamo avvicinarsi un motoscafo dei Carabinieri.
Si avvicinano e visto quale era il problema ci danno un po' di benzina, quella che serve per tornare sulla terraferma.
Ci aiutano a fare rifornimento e poi aspettano di venderci partire per vedere se era solo la benzina terminata il problema.
Il gommone si accende subito e con uno scatto improvviso urta violentemente il motoscafo dei Carabinieri.
Fortunatamente non ci sono stati danni, ci aspettavamo come minimo una multa ma per fortuna i Carabinieri hanno acceso il motoscafo e si sono allontanati velocemente, non ci hanno neppure salutato, almeno non mi è parso, ho sentito solo un bel po' di imprecazioni.
Comunque siamo riusciti a tornare a casa sani e salvi ma oltre al noleggio del gommone, già salato di suo, abbiamo dovuto risarcire anche l'elica.
Terza storia : Luglio 1999, Mauritius - Guarito da uno sciamano
Mauritius, le cascate di Chamarel |
Mauritius è bellissima, un'isola fantastica e ci siamo andati io e mio figlio (mio marito come al solito non era venuto perché non poteva prendere le ferie) nel Luglio del 1999 quando mio figlio aveva 11 anni.
Soggiornavamo in un villaggio organizzato, tutto molto bello, bella spiaggia, bella camera, cibo buono, tutto procede bene per qualche giorno fino a quando una notte mio figlio si sveglia con la febbre alta e dolori addominali.
Scendo alla reception e chiedo di chiamare il medico dell'albergo, mi rispondono che la dottoressa è in ospedale perché le sono cominciate le doglie con qualche giorno di anticipo.
Mi propongono allora un medico locale che però non sa parlare inglese, solo indù, il ragazzo alla reception si offre di fare da interprete.
A questo punto gli dico di farlo venire subito, mi andava bene chiunque, ero veramente preoccupata per mio figlio.
Dopo mezz'ora arriva un signore con una bambina di circa l'età di mio figlio, apre una valigetta e pensavo che prendesse gli arnesi del mestiere invece c'erano solo immagini sacre indù, lui si mette a pregare e poi si rivolge all'interprete per sapere cosa aveva mio figlio che nel frattempo si torceva dai dolori.
Lo guarda, lo tocca e dice che ha un'infezione intestinale, chiediamo se deve prendere antibiotici ma dice di no, adesso lo cura lui.
Gli prende i piedi e comincia a massaggiarli, li tira, li piega, tira le dita una ad una e nel frattempo parla con la bambina, facendole vedere cosa stava facendo, probabilmente le stava insegnando il mestiere.
Dopo poco mio figlio smette di torcersi, non ha più né dolore né febbre.
Il medico spiega al responsabile del villaggio la dieta che deve seguire mio figlio, riso, frutta e pesce alla griglia.
Nei giorni seguenti i dolori non si sono più presentati ma la febbre arrivava puntuale per mezz'ora alle 5 di mattina ed alle 5 di sera.
Richiesto un altro consulto medico ci mandano questa volta la dottoressa che non aveva ancora partorito, era stato un falso allarme.
Conferma la diagnosi di infezione intestinale e la dieta ma dà anche gli antibiotici e con questi sparisce pure la febbre.
Nel frattempo mentre noi mangiavamo sia in albergo che durante le gite le cose proposte dal menù standard, buono ma non troppo vario, a mio figlio arrivavano di quelle grigliate di pesce da fare invidia e se in albergo tutti sapevano la sua storia e non protestavano, durante le escursioni oltre alle occhiate invidiose si levava anche qualche protesta che subito veniva placata spiegando che si trattava di prescrizione medica.
"Vorrei essere ammalato anch'io così" era il commento finale.
E' stata una strana esperienza, ancora adesso a distanza di anni ogni tanto ci ricordiamo che mio figlio è stato guarito da uno sciamano (non so se è il termine adatto ma rende l'idea) e che grazie a lui si è mangiato grigliate di pesce megagalattiche.
3 racconti per 3 foto, spero vi abbiano divertito e fatto sorridere.
Ci sono stati altri imprevisti nei nostri viaggi ma questi sono sicuramente i più divertenti.
Non vedo l'ora di leggere le disavventure degli altri blogger che partecipano all'iniziativa di Monica, anzi vado già a curiosare, venite con me?
Ciao, alla prossima
Ci sono stati altri imprevisti nei nostri viaggi ma questi sono sicuramente i più divertenti.
Non vedo l'ora di leggere le disavventure degli altri blogger che partecipano all'iniziativa di Monica, anzi vado già a curiosare, venite con me?
Ciao, alla prossima
Ciao Norma, bellissimi racconti, direi un po' inquietante quello dello sciamano...
RispondiEliminaIl mio preferito è il primi anche perchè un'avventura simile, se non identica, a venezia è capitata anche a me, mi è tornata alla mente leggendo il tuo racconto ed ero qui che mi torcevo dal ridere...
Ciao, buona giornata.
Antonella
Sembra che sia un classico scivolare nei canali a Venezia, voglio sentire la tua storia.
EliminaCiao
wow! Ho adorato il racconto di venezia... classico! :-)
RispondiEliminaGrazie cara
EliminaCiao
Ciao!
RispondiEliminaMi piace leggere di queste "avventure" di viaggi.
Il tuffo a Venezia sembra quasi la scena di un film, mi hai fatta sbellicare!
Per il tamponamento.... ammazza che sfiga!!!
E beato il ragazzo che si è beccato tutte quelle grigliate! ^_^
Alla prossima!
Daniela - Mani di Dani
Grazie, sono contenta di averti fatto ridere
EliminaCiao
Eh sì, questa volta Monica ci fa proprio tirare fuori il lato comico: ci voleva!
RispondiEliminaUna bella risata ogni tanto ci vuole proprio
EliminaCiao
Normaaaaaaaa ... mi hai fatto ridere fino alle lacrime!!!!!!!
RispondiEliminaLa caduta di Venezia è un classico, a quanto pare, ma io finora non avevo mai conosciuto qualcuno a cui fosse capitato davvero ... e poi quell'altro che cade per aiutarlo: giuro che vorrei vedere il video!!!!! :)
Grazie infinite per queste sane risate
Grazie, sembra proprio che Venezia sia molto comune, ma penso che due in una volta non sia capitato a molti
EliminaCiao
Sono tutte divertenti ma quella di Venezia è davvero esilarante, forse perchè anche io sono una di quelle che quando vede qualcuno cadere si sbellica dalle risate!
RispondiEliminaAnch'io ridevo come una matta fino a quando non ho buttato la macchina fotografica
EliminaCiao
Concordo con i post precedenti, la disavventura veneziana è senza dubbio la più esilarante!
RispondiEliminaGrazie, anche per me lo è stata, macchina fotografica a parte
EliminaCiao
Ciao Norma, sicuramente la più comica è quella veneziana, con le appendici in albergo e negozio di scarpe ancora più divertenti! Penso però che per l'ultima tu non avessi molta voglia di ridere!
RispondiEliminaNo, per l'ultima ero un po' preoccupata e mio figlio si è quasi arrabbiato quando l'ho scritta ma adesso ci ridiamo tutti sopra.
EliminaCiao
ciao
RispondiEliminami è piaciuto leggere questo post e mi sono anche divertita.
Troppo forte l'avventura disavventura di Venezia.
Grazie, mi sono divertita anch'io a scriverle.
EliminaCiao
Ciao Norma,
RispondiEliminala prima storia è spettacolare, ancora rido...per fortuna il terzo non è caduto.
La secondo per fortuna finisce bene, in un primo momento mi sono preoccupata.
La terza è assurda...mi domando come ha fatto a capire...
davvero delle belle disavventure che ha raccontato egregiamente ;)
buona giornata
E dire che si di solito non c'è il due senza il tre ...
EliminaGrazie
Ciao
ciao
RispondiEliminaè uno dei post migliori che ho letto la settimana scorsa. Fatto qua post: http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2014/01/top-of-post-27-gennaio-2014.html
Grazie cara, sono già passata a trovarti
EliminaCiao
Hihihihi troppo divertenti! Scusate se rido di quanto successo, ma visto che alla fine è andato tutto bene...
RispondiEliminaArrivo dal blog Hay Lin bau bau che ha segnalato il tuo post!!
Eh sì, tutto è bene quel che finisce bene e poi si ride
EliminaCiao
ciao Norma
RispondiEliminama dai finito nel canale??? troppo forte ... anche noi abbiamo perso una macchina fotografica, ma non siamo caduti in acqua l'abbiamo lasciata appoggiata sull'asciugamano ed è arrivata l'alta marea!!!
certo che deve essere stata una bella esperienza l'incontro con lo sciamano
a presto Patrizia
Povere macchine fotografiche!
EliminaUn po' inquietante l'esperienza dello sciamano ma non è da tutti vederne uno da vicino
Ciao
Una compiltion di disavventure da film... avrei voluto vederla la faccia dei carabinieri tamponati in mare.
RispondiElimina