Buongiorno,
oggi voglio approfondire un argomento a me poco noto, il
caffè.
Generalmente lo bevo poco e quel
poco di solito è decaffeinato ma ho
avuto il piacere di poter visitare una torrefazione e vedere da vicino tutte le
fasi di preparazione del caffè, una “visita guidata” che mi ha condotto in
questo viaggio che parte dalle piantagioni e finisce davanti ad una tazzina
calda e profumata.
Sono rimasta veramente
affascinata, mi sono avvicinata ad un mondo per me quasi sconosciuto.
Non avrei mai immaginato che ci
fosse tutto questo lavoro dietro una tazzina e neppure sapevo che ci fossero
tutte queste sfumature, questi gusti che sapientemente miscelati tra di loro
danno vita a profumi ed aromi unici.
La torrefazione in questione è la
Moka Kenya, a Desio e la mia “guida turistica” è Emanuele, figlio di uno dei
due proprietari ed amico del mio, ecco perché sono riuscita a soddisfare questa
mia curiosità.
In questa torrefazione di antica
data, aperta nel 1953, si gestiscono tutte le fasi della lavorazione del caffè,
dall’acquisto del prodotto grezzo fino alla confezione finale passando per le
fasi di tostatura e macinatura.
Le varietà di caffè
La pianta del caffè è composta da
diverse specie, quelle più famose a livello commerciale sono l’Arabica ed la Robusta.
L’Arabica è una pianta pregiata
sensibile al caldo ed all’umidità con una quantità di caffeina inferiore
rispetto alla qualità Robusta, ha aroma morbido, profumo intenso con una
punta di acido e l’amaro è quasi assente.
La Robusta, come dice il suo
nome, è una pianta molto più forte, resiste meglio al caldo ed ai parassiti, è
diffusa nei bassopiani tropicali, ha aroma forte, duro ed amaro con
una quantità di caffeina fino a 3 volte superiore di quella
dell’Arabica.
Il caffè non è altro che il seme di un frutto simile
ad una ciliegia (drupa) che cresce in piccoli grappoli sulla pianta, i frutti vengono raccolti e lavorati in due modi diversi : lavati o
al naturale.
In quello lavato le ciliegie vengono spolpate con speciali macchine, successivamente i chicchi vengono lavati ed essiccati, questo procedimento ha la caratteristica di esaltare i profumi e l’acidità del caffè mentre il procedimento di lavorazione con metodo naturale consiste nello stendere al sole le ciliegie raccolte finché non sono completamente secche, poi vengono decorticate per liberarne i chicchi.
In quello lavato le ciliegie vengono spolpate con speciali macchine, successivamente i chicchi vengono lavati ed essiccati, questo procedimento ha la caratteristica di esaltare i profumi e l’acidità del caffè mentre il procedimento di lavorazione con metodo naturale consiste nello stendere al sole le ciliegie raccolte finché non sono completamente secche, poi vengono decorticate per liberarne i chicchi.
Dopo che è stato seccato
il caffè viene messo in sacchi di iuta che permettono la traspirazione e
spediti via nave.
Il caffè viene coltivato nell'area che comprende i due tropici, dal Brasile alla Colombia, dall’India all’Indonesia passando per
Papua Nuova Guinea ed Africa Centrale, ottime coltivazioni si trovano in Giamaica,
Hawaii e Porto Rico.
Quando il caffè arriva alla Moka Kenya viene
controllato ed analizzato per verificare che soddisfi tutti i requisiti imposti
dalle norme sanitarie in vigore e stoccato in attesa della tostatura.
Tra questi controlli
viene effettuato anche quello per verificare l’eventuale presenza di
ocratossina A (OTA), una micotossina con effetti nefrotossici presente anche nei cereali e nella frutta secca.
Questo controllo è obbligatorio per gli importatori ma Moka
Kenya ha deciso di effettuare in proprio questi controlli inviando
periodicamente dei campioni di caffè ad un laboratorio di Trieste per eseguire
le analisi.
La tostatura
Prima della tostatura il caffè viene pesato e poi
introdotto nella tramoggia di carico che lo aspira e lo convoglia nel tamburo
di tostatura.
Tamburo di tostatura |
Nel tamburo il caffè resta per
circa 20 minuti mentre delle alette rotanti lo rivoltano in continuazione per
ottenere una tostatura uniforme.
Una caratteristica importante rispetto ai
processi industriali è la tostatura differenziata a seconda della qualità e del
grado di cottura che si desidera ottenere per le diverse qualità.
E’ così possibile regolare il
tempo di cottura sui 18 minuti per un caffè più leggero, tipo l’americano, 20
minuti per una tostatura media fino a raggiungere i 23 per un caffè forte come
il napoletano.
Il caffè durante questa fase
subisce delle trasformazioni, diminuisce il suo peso di circa il 20% per via
della perdita di acqua ed aumenta di volume del 60% acquistando la
caratteristica colorazione e da duro diventa friabile.
Questa è una delle fasi cruciali
della lavorazione che richiede competenza ed attenzione perché occorre trovare
il giusto limite di tempo, se si eccede il caffè perde di aroma e si sposta
l’equilibrio tra acidità ed amarezza.
Il caffè viene controllato
durante la cottura prelevandone pochi grani attraverso un’apertura chiamata in
gergo “ladro”, il chicco deve essere ben colorato e friabile, si deve vedere
l’incremento di volume.
Dato che anche dopo la fine della
tostatura il caffè continua a cuocere occorre raffreddarlo viene quindi fatto
passare dal tamburo alla bacinella di raffreddamento dove viene mescolato per
facilitare la perdita di calore.
Successivamente attraverso una
bocca di aspirazione il caffè viene “succhiato” dalla bacinella passando
attraverso la spietratrice.
I chicchi che con la tostatura sono
diventati più leggeri vengono aspirati mentre le eventuali impurità tipo piccole
pietre (più pesanti), restano nella bacinella, una calamita trattiene invece i
pezzettini di ferro che potrebbero essere presenti .
I vari tipi di caffè vengono
tostati separatamente per poter avere tempi di tostatura differenti.
Le singole tostature
sapientemente miscelate danno vita alle diverse e pregiate miscele.
Moka Kenya tosta 2 o 3 volte la settimana per un totale di circa 15 quintali di caffè.
Moka Kenya tosta 2 o 3 volte la settimana per un totale di circa 15 quintali di caffè.
Una volta tostato il caffè viene
caricato nei silos ed a questo punto
viene dosato ed inserito negli appositi sacchetti in politene che permettono di
preservare il caffè mantenendo l’aroma e proteggendolo dalla luce, una volta
riempiti i sacchetti vengono chiusi ermeticamente mediante una termo saldatura.
Ecco che il caffè è pronto per il consumatore finale, ne gradite una tazzina?
Ecco che il caffè è pronto per il consumatore finale, ne gradite una tazzina?
L’espansione del mercato
Moka Kenya ha come clienti sia i
privati che acquistano al dettaglio nel loro negozio, sia le aziende come bar,
ristoranti e pasticcerie che comprano all’ingrosso.
Come ogni azienda italiana in
questo periodo, anche Moka Kenya ha risentito della crisi attuale ma grazie
all’iniziativa dei proprietari, sono stati trovati nuovi ed importanti sbocchi,
si è avviata una produzione di cialde e capsule compatibili “Nespresso” ma soprattutto
si sono trovati nuovi clienti in mercati
di paesi emergenti come Russia, Cina e Corea, e si è iniziata anche l’esportazione negli
Stati Uniti (meno male perché il caffè negli Stati Uniti è quanto di peggio si
possa trovare, acido e bruciato, veramente imbevibile).
Avrei ancora tanto di cui parlare ma ci sono argomenti che meritano un post a parte, per cui vi invito a tornare per leggere le prossime puntate.
Vi voglio dare un indizio attraverso queste due foto
Avete indovinato di che cosa parlerò?
Ciao, alla prossima
Ciao, ma che bello questo tuo post, io adoro il caffè, guarda, non bevo e non fumo ma non toglietemi il caffè, però che ci fosse dietro tutto questo procedimento proprio non lo sapevo, grazie mille per avermelo fatto scoprire. Ti seguo con vero piacere, sei una bella scoperta, un abbraccio e a presto.
RispondiEliminaSara
Grazie cara, è stato molto interessante anche per me.
EliminaRicambio l'abbraccio
Ciao
Ciao,adoro il caffè grazie per questo interessantissimo post.E' un piacere conoscerti e seguirti
RispondiEliminaGrazie a te, è veramente un mondo interessante, non perderti le altre puntate.
EliminaCiao
Ciao cara, io sono una vera appassionata di caffè!
RispondiEliminaSono passata a trovarti per sbirciare un po' e per invitarti a partecipare al Link Party "Back to Autumn" su Fragola e Cannella
Più siamo meglio è!
Mi farebbe proprio piacere!
Un abbraccio
Nina
Da appassionata di caffè spero ti sia piaciuto questo post.
RispondiEliminaGrazie dell'invito, partecipo senz'altro
Ciao