Buongiorno a tutti,
GRAZIA.IT sta cercando attraverso questa iniziativa dei Blogger e voglio provare a partecipare con questo post.
Mi piace molto andare a curiosare tra le varie sezioni del sito dove troviamo moda, bellezza, cultura e tanto altro ancora e leggendo un articolo in Arte e Design mi sono detta che era stato scritto apposta per me.
Quante volte l'ho detta anch'io questa frase! Quante volte mi sono chiesta come l'arte contemporanea possa essere chiamata ARTE mettendola sullo stesso piano di quella medioevale o moderna, vogliamo paragonare la bellezza e la dolcezza delle Madonne di Leonardo alle macchie buttate a caso sulla tela da Pollok?
Nei miei post sull'Art Institute di Chicago avevo più volte ribadito che l'arte contemporanea non la capisco, che preferisco quella più tradizionale ma proprio per scrivere quei post ho cercato di trovare un significato a quei dipinti, ho cercato di capire quello che voleva dire e voleva dare l'artista, perché ogni opera ci dà qualcosa, ci arricchisce.
Man mano che scrivevo cercavo informazioni, leggevo la storia dell'artista e dei suoi quadri e dove non riuscivo a trovare notizie mi mettevo ad osservare il quadro cercando di entrare in empatia col pittore per capire quello che voleva trasmetterci.
Forse non tutte le interpretazioni che ho dato corrispondono a quelle che l'artista voleva esternare mentre dipingeva ma non importa, a me piacciono e sono convinta che anche lui sarebbe stato contento di conoscere la mia personale visione.
Descrivendo quei quadri ho fatto un lavoro impegnativo ma ne è valsa la pena, ho imparato a guardare il mondo con occhi diversi, in maniera meno superficiale, ho imparato a cercare il significato delle cose.
Sono convinta che se pubblichi qualcosa devi dare un valore aggiunto a quello che c'è già in giro altrimenti è meglio lasciar perdere.
E poi ecco questo articolo su GRAZIA.IT, in poche frasi sono sintetizzati dei concetti fondamentali, l'arte contemporanea può piacere o no ma in ogni caso è lo specchio del nostro tempo e come tale va capita perché solo così possiamo capire noi e la nostra società.
La genialità dell'artista sta nell'invenzione, tutti o quasi tutti siamo in grado di fare una cosa ma lui ci ha pensato e noi no, per questo lui è grande.
Nell'articolo ci sono anche dei consigli su dei libri che possono avvicinarci all'arte contemporanea, letture facili e divertenti per capire meglio questi artisti.
Ne sono rimasta incuriosita ed ho voluto dare un'occhiata su Google Libri al libro di Francesco Bonami "Lo potevo fare anch'io" prima di acquistare la copia completa, volevo vedere le interpretazioni del critico d'arte e confrontarle con le mie "sensazioni a pelle" che ho descritto nei miei post sull'Art Institute.
Sbalorditiva la descrizione che Bonami fa di Pollok, raccontata con forza e leggerezza in poche pagine ecco la vita di questo artista, riesco a vedere con i miei occhi Pollok che guarda le gocce di colore cadute dal l'affresco che stava dipingendo, vedo lo stupore nei suoi occhi quando capisce che le gocce saranno la sua rivoluzione, la sua pittura sarà nuova, diversa, unica.
Lo vedo qualche tempo dopo quando resta fermo davanti ad una tela e capisce che non gli basta più dipingere, deve "entrare" nel quadro, ne deve fare parte ma il colore lo imprigiona e non ne riuscirà più ad uscire, non riuscirà più a dipingere in maniera tradizionale, l'energia che ha generato lo risucchierà come un buco nero.
Le sue tele non sono macchie di colore a caso ma pensieri seguiti con ordine e precisione e non danno mai un'impressione di caos ma di energia ben strutturata.
Ed è stata questa anche la mia interpretazione, il ragionamento che ho fatto davanti al suo quadro Greyed Rainbow nel mio post
Jackson Pollock, Greyed Rainbow |
Un universo in apparenza disordinato dove il bianco ed il nero cedono il posto pian piano al colore ma guardato da vicino il bianco non è bianco ed il grigio non è grigio, hanno sfumature diverse, niente è come sembra, bisogna guardare dal profondo le cose e solo allora si riescono a vedere le sfumature, il colore che trionfa sul grigio della banalità.
E poi Bonami parla anche di Andy Warhol, di Picasso e di chissà quanti altri artisti che ho nominato nei miei post, non vedo l'ora di acquistare il libro per leggermelo tutto d'un fiato.
Con la sua scrittura leggera ed i racconti accattivanti Bonami ci regala preziosi sorsi di cultura.
Con questo post partecipo a "Blogger we want you !".
Anche se è poco che ho un Blog, ho da subito amato questo mondo, richiede tanto impegno ma in cambio ti dà tanto, amicizie virtuali e reali si intrecciano, si scambiano esperienze, si parla, si ride, si piange, ci si stringe una all'altra in un abbraccio virtuale.
Io cerco di metterci impegno e serietà, non sono una fotografa professionista e neppure una cuoca di un ristorante ma divido con gli altri quello che amo fare, i miei hobby, le mie ricette, i miei viaggi, cerco di dare quello che vorrei trovare io in rete, informazioni puntuali, sicure e chiare il tutto condito con pizzico di umorismo quando è opportuno.
E ci metto
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